La OP (Organizzazione di produttori) rappresenta un importante strumento di aggregazione nel comparto agricolo, che permette ai singoli produttori (in forma individuale o societaria) di potersi unire per potere affrontare in maniera più organica e forte il mercato agricolo, in forte evoluzione e sempre più competitivo, che tende a far sparire le piccole realtà territoriali.
Infatti, la possibilità di potersi aggregare, permette di avere un maggiore peso nella fase commerciale nei confronti dei propri clienti, sia in termini quantitativi (possibilità di contrattare un prezzo maggiore), sia in termini qualitativi (possibilità di proporre una più ampia gamma di referenze). La OP può assumere diverse forme societarie (cooperativa, consortile, ecc) anche se la più diffusa è quella cooperativa, che permette una maggiore flessibilità nella gestione del prodotto e della compagine sociale. La OP viene riconosciuta con Decreto della Regione ove è prevalente la propria produzione agricola sulla base di regole e norme comunitarie e nazionali.
La AOP è una forma superiore di aggregazione rispetto alla OP, in quanto nasce dall’unione di due o più OP, già riconosciute con un fatturato minimo stabilito.
Chiaramente, tale struttura permette di avere un maggior impatto commerciale sul mercato, in quanto può contare su una platea e una varietà di referenze superiori a quelle che una singola OP può offrire, permettendo una forte concentrazione della offerta.
Rappresenta lo strumento principale di contribuzione comunitaria a cui possono attingere le sole OP o AOP riconosciute.La peculiarità è rappresentata dal fatto che non esiste una graduatoria di “merito” che decreta l’assegnazione del contributo, ma è uno strumento riservato alle sole OP e AOP; pertanto, il solo limite è rappresentato dalla propria capacità di programmare gli interventi di spesa e dal fatturato prodotto, sulla base del quale è parametrato il contributo, che si può richiedere.
Nel caso il programma sia presentato da una AOP, tale parametro vede aumentare la percentuale di contributo che si può richiedere.
SDM, con il supporto dello Studio Del Re Pierluigi e Marino Luca Dottori Commercialisti Associati, ha maturato un’esperienza ultra ventennale nel settore agricolo, seguendo diverse OP, tra cui le più importanti in termini di fatturato della Regione Campania con base sociale interregionale (sono associati produttori di regioni come Puglia, Sicilia, Lazio, Calabria, Veneto e Trentino).
Inoltre, grazie anche alla consolidata partnership con lo studio agronomico Velardo, SDM riesce a fornire una consulenza a 360° sul “mondo agricolo”.
Proprio queste collaborazioni hanno permesso di seguire la costituzione e la gestione della AOP più grande della Campania, oltre ad accreditare SDM tra le prime realtà in Italia a presentare programmi operativi conformi alla nuova normativa comunitaria (Reg. 2021/2115 e 2022/126).
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